Questo ingrottamento lavico si trova a circa 100 metri in linea d’aria dalle due grotte dell’Angelo, sul sentiero che conduce da Monte Egitto al rif. di Monte Scavo, salendo sulla destra, al margine della colata lavica del 1832 proveniente da Mt. Nunziata. L’ipogeo rischiò evidentemente si essere sommersa da questa colata e per buona parte si sviluppa proprio sotto questo campo eruttivo. Si tratta di una cavità generata dalle lave del 1651, da cui si accede da un grosso crollo della volta nella sua parte finale. L’illuminazione e l’umidità qui hanno favorito la crescita di una folta vegetazione, in particolare enormi felci e una grande pianta di rosa canina. Il paesaggio ricorda un ambiente sub tropicale, da qui il nome attribuito Grotta Amazzonia. In realtà da questa grande apertura ben illuminata il canale procede sia a valle, con un canalino molto basso e difficilmente percorribile, dove è presente un secondo ingresso più stretto e angusto, ma che non richiede alcun ausilio di attrezzi, se non attenzione per l’instabilità delle rocce a terra, mentre a monte si apre la parte più interessante. Dapprima il canale è alto circa un metro, poi si alza e diventa percorribile camminando. E si alza sempre di più fino a una grande sala molto ampia e spettacolare di 7 metri di larghezza e 4 metri di altezza. Siamo a circa 170 metri dall’ingresso. Da questo punto la grotta inizia a riabbassarsi fino a ostruirsi. La cavità presenta diversi speleotemi all’interno ed è abitata da diversi chirotteri (pipistrelli). Considerata la facilità per raggiungerla, passando dal sentiero, se ne consiglia la visita.

La grotta non sembrerebbe censita o catastata dalle informazioni reperibili.