Etna Est – Territorio: Randazzo
Coordinate: 37°48’45.2″N 14°59’22.5″E | 37.812560, 14.989583
QUOTA:  1890mt.
Sviluppo: 700 metri (provvisori)
Località nota più vicina: Monte dei Morti
Esplorazione: Visitabile con attrezzatura speleo.  
Esplorata da: Dario Teri, Paolo Teri, Piera D’arrigo il 27.10.2022
Comunicato al comune di pertinenza il \\
La Grotta Piero Angela è uno degli ipogei vulcanici più interessanti e affascinanti da noi esplorati fino ad ora. Al momento in cui scriviamo ne abbiamo esplorato 700 metri, misura provvisoria poiché un restringimento ha impedito il proseguo della visita nei tempi a nostra disposizione. Per poter fare una ispezione e raccogliere i dati abbiamo infatti impiegato circa 3 ore, ma come dicevamo potrebbero esserci altre novità interessanti in successive visite.
Ma a destare davvero maggiore interesse al momento non è tanto lo sviluppo molto rilevante, ma il numero di tunnell lavici misurati (ben 11). Un punto della grotta si snoda addirittura su un quadrivio spettacolare e per certi versi la morfologia della cavità ricorda grotte carsiche.
Insomma si tratta della grotta più particolare e morfologicamente più bella da noi esplorata fino ad oggi (insieme alla grotta Polare e alla 3000 per la presenza del ghiaccio perenne) e vuole essere per questa ragione il nostro omaggio al più grande divulgatore scientifico italiano, scomparso il 13 agosto 2022. Proprio per queste sue caratteristiche non è facile una descrizione completa. Ne forniamo una generale di seguito. La grotta si sviluppa su un canale lavico da cui si apre l’ingresso principale facilmente accessibile. Di fronte a questo il canale prosegue in un piccolo lava tube di 35 metri con morfologie molto particolari dovute alla plasticità della lava incandescente.
Tornando al canale principale, che si sviluppa verso monte, si inizia a percorrere la grotta leggermente piegati in un condotto molto affascinante dove sono presenti striature del flusso lavico sulle pareti e alcuni crolli che regalano giochi di luce bellissimi. Continuando si giunge in una stanza più ampia da cui si aprono, verso valle, due canali. Uno si sviluppa per qualche decina di metri, mentre l’altro a destra per un centinaio di metri e a sua volta si dirama ancora in più bracci. Alla fine di questo vi è anche una apertura stretta che permette, a una persona di statura medio piccola, di riveder la luce…
Visitato quest’ultimo canale si può risalire per vedere i successivi posti più a monte. In particolare di grande interesse è la “sala del quadrivio” dove appunto i tubi di lava diventano quattro, ma si riuniscono tutti una ventina di metri più a valle. Quasi alla fine del canale a valle si trova  “sala Superquark” che rappresenta lo spazio più grande della grotta  (fin qui visitata). In quest’area piuttosto larga (una decina di metri) vi è una sorta di bocca effimera di un canale interno molto ben evidente. Non distante da questa stanza si trova un’altra stretta uscita che permette di abbandonare l’interno della grotta senza dover necessariamente tornare sui propri passi.
Segnaliamo infine una insolita particolarità: in alcuni tratti del condotto, prende il telefono!!! Ciò è evidentemente dovuto al fatto che la volta in buona parte è costituita da uno spessore minimo di alcuni centimetri di roccia lavica.
Per raggiungere la grotta si può percorrere il sentiero che conduce alla grotta del Gelo da Piano dei Dammusi o dal sentiero Piano Provenzana-Timparossa. Poco prima del Monte dei Morti, a quota 1850 metri occorre lasciare il sentiero e procedere verso le coordinate qui riportate (anche in mappa OSM). L’ingresso della grotta è facilmente individuabile. Consigliamo di visitare il condotto principale seguendo la via più agevole e di maggior sezione evitando i canali più angusti che comunque portano alle stesse stanze. Sconsigliamo invece di visitare la cavità individualmente.
Nelle vicinanze si trova anche la grotta dei Tunnell, un ipogeo di oltre 450 mt messo alla luce da Vincenzo Gullotto nel 1984, molto poco noto ma interessante, la cui posizione riportata su alcuni siti è però errata rendendola quasi introvabile, abbiamo quindi inserito la posizione corretta sulle Open Street Maps. A 50 metri di distanza si trova un’altra interessante cavità rilevata e da noi censita lo stesso giorno, la grotta del Vento, di 115 metri di sviluppo e con un ingresso molto scenografico ricco di felci e muschi. La trovate nel censimento su questo sito. Questo insieme di ingrottamenti vulcanici potrebbe rappresentare una nuova metà escursionistica di grande interesse naturalistico.

 

Dario Teri 27 Ottobre 2022 Grotte dell'Etna inedite & poco note no responses