Si tratta di una grotta poco estesa (sviluppo di un’unica galleria di circa 30 metri) nei pressi della quale è sorta una mannera, un tipico ovile per le greggi ovine, di particolare fascino grazie anche all’integrità dei muretti a secco, e quindi con molta probabilità fu utilizzata come ricovero dai pastori della zona. Si può raggiungere seguendo 2 mulattiere tracciate in tempi antichi dai “picurara” della zona, su lave presunte di epoca medievale intorno al 1200 (Secondo ultima carta geologica etnea, Lave di Monte Testa o Monte Forno). Per raggiungere la suddetta mannera, poco nota. Queste tracce sono state anch’esse inserite dal rilevatore su Open Street Map. Dal punto di vista morfologico non presenta note di particolare rilievo essendo una tipica grotta di scorrimento lavico, estesa per non più di (…rilievo approfondito necessario) metri. Tuttavia è di grande interesse complessivo, naturalistico e etno-antropologico se si considera la visita all’ovile e il contesto paesaggistico di notevole bellezza. Il nome attribuito, sempre che non sia già nota agli speleologi e catastata, che si è ritenuto consono è Grotta della Mannera.