L’ingresso alla grotta si trova leggermente sottoesposto rispetto al piano della colata lavica (er. 1792) in cui si sviluppa, per questa ragione forse la grotta è stata inesplorata o comunque poco nota, se non forse dai pastori locali. Alla grotta si accede da una aperta abbastanza ampia che presenta subito un restringimento della volta che va superato carponi. Il terreno sabbioso e con un modesto tappeto di muschi consente comunque un accesso non troppo difficoltoso. Superato questo ostacolo si può camminare normalmente per i primi 30 metri, dove si trova anche la bocca effimera di cui sopra. Numerosi gli speleotemi che rendono interessante la visita soprattutto numerosi denti di cane (gocciolamenti di lava da soffitto), strie di flusso e blisters (bolle di lava esplose e inesplose). Sulla destra si sviluppa un secondo canale da cui si accede da un buco di circa un metro per 30 cm piuttosto angusto e che sembra far continuare un discreto sviluppo della grotta verso valle. Continuando invece sul canale principale la grotta si abbassa gradualmente fino a diventare molto difficile la percorribilità e occorrerebbe strisciare per continuare l’esplorazione. Nel complesso si stima uno sviluppo discreto di oltre 1oo metri. Più a valle sulla stessa direzione sono state rilevate altre piccole cavità e relativi accessi da alcuni fori di modeste dimensioni, che potrebbero far parte sempre della stessa grotta.