Si tratta di una classica grotta di scorrimento lavico a cui si accede agevolmente da almeno un paio di crolli della volta, due di questi accessibili. La cavità si sviluppa su diversi canali che si diramano dal principale – mediamente alto un paio di metri – il quale dopo circa 70/80 metri piega a sinistra e conduce a una stanza più ampia alta 4/5 metri. Sono presenti classici speleotemi dovuti al movimento viscoelastico della lava, come denti di cane (più correttamente pendenti di lava), strie di flusso e rotoli. Sul condotto principale, in prossimità di una seconda apertura che fa accedere molta luce all’interno, rileviamo la presenza dei resti di una piccola volpe quasi imbalsamata, testimonianza dell’utilizzo di queste grotte come tana da parte di questi mammiferi. Il nome è stato attribuito dalle escursioniste, cognate per l’appunto, che l’hanno ritrovata sul loro cammino. La grotta che non risulta catastata né segnalata da omini o altri elementi di passaggio umano, potrebbe essere nota comunque ai pastori della zona. Poco distante,a soli 30 metri in linea d’aria, si trova la Grotta Carlotta, un altro interessante ingrottamento che potrebbe essere in collegamento con questo lava tube da un canale laterale (angusto) che piega in direzione di questa.  Una più accurata perlustrazione potrebbe consentire di fugare il dubbio. Al momento dell’esplorazione non vi era alcun segnale o evidenza di passaggio umano. La cavità è probabilmente nota ai pastori della zona, tuttavia la difficoltà d’accesso deve averne precluso la visita o l’utilizzo come per altre cavità.