Si tratta di una grotta poco nota e non segnalata sulle carte, che si trova poco distante dalla famosa Grotta del Gelo ed è raggiungibile sia da questa superando il promontorio che la sovrasta oppure da un antico sentiero, anch’esso non segnalato, da/per la Dagala dell’Orso (parallelo all’analogo sentiero CAI). Quasi certamente originata dalle stesse lave 1614, ha rischiato anch’essa di essere sepolta dalla colata ’81 che ne ha lambito e coperto parzialmente l’ingresso. Da qui la denominazione attribuita. Inoltre con la più famosa sorella condivide una certa somiglianza morfologica dell’ingresso. La cavità ha un accesso molto ampio e si sviluppa per poche decine di metri su due lati percorribili grazie all’ampiezza degli ambienti. Vi sarebbe un buco largo circa un metro che sembrerebbe dare accesso a uno sviluppo della cavità molto acclive, tuttavia le pareti non risultano stabili e non infondono alcuna fiducia per una esplorazione in sicurezza. La grotta in questione non è segnalata sulle carte, ma è certamente conosciuta dai pastori della zona. Non è stato possibile reperire il nome gergale usato in passato.